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Attualità

XVII Rapporto Ecosistema Scuola: strutture carenti su antisismica ed efficienza energetica

È stato presentato il XVII Rapporto Ecosistema Scuola, l'indagine annuale di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica

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È stato presentato il XVII Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado (realizzata su un campione di quasi 6mila scuole dei capoluoghi di provincia) che traccia un quadro poco confortante delle scuole italiane, ancora troppo poco sicure e lontane dagli standard di sostenibilità, se calcoliamo che il 65,1% degli edifici dei comuni capoluoghi è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Stando alle ultime stime nazionali, il 30% nelle zone a rischio 1 e 2, il più elevato.

Si legge nel rapporto: “In questi ultimi anni sul fronte dell’edilizia scolastica si è aperta una nuova fase, che ha visto la nascita di una Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio e l’arrivo di risorse ad hoc. Ma la strada è ancora in salita: se da una parte sono 7,4 i miliardi stanziati e 27.721 gli interventi avviati, le riqualificazioni procedono troppo a rilento, soprattutto quelle relative all’adeguamento sismico e all’efficientamento energetico. Su 43.072 scuole in Italia solo il 9,2% degli interventi ha inciso su questi temi negli ultimi dieci anni. In particolare, sono 382 gli interventi di adeguamento sismico, 1960 quelli di efficientamento energetico, 423 quelli per l’installazione di rinnovabili realizzati, e infine, 1216 i Mutui Bei che tra gli interventi ammissibili prevedono anche l’adeguamento alle norme antisismiche e l’efficientamento energetico.Nonostante i finanziamenti, gli edifici scolastici italiani rischiano di a rimanere insicuri e di continuare a spendere ogni anno 1,3 miliardi di Euro per l’energia.  Per molti Comuni, infatti, i bandi rimangono inaccessibili e i progetti più urgenti di messa in sicurezza e riqualificazione energetica non partono. E l’emergenza terremoto ci ricorda che non si può più far slittare la messa in sicurezza delle scuole italiane”.

La situazione delle scuole italiane

La XVII edizione di Ecosistema Scuola quest’anno amplia il campo della ricerca affiancando all’analisi tradizionale del patrimonio edilizio nelle città capoluogo, una valutazione del quadro degli interventi e dei finanziamenti, per provare a valutare l’efficacia degli strumenti di programmazione e di quelli finanziari messi in atto per dare una risposta all’emergenza strutturale delle nostre scuole.

Dall’analisi emerge che il 65,1% delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974 e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Il 40% delle scuole si trova in aree a rischio sismico e il 3% in aree a rischio idrogeologico. Sul fronte della sicurezza antisimica, anche se cresce la percentuale media degli edifici che hanno effettuato verifiche di vulnerabilità sismica, che passa da circa il 25% dello scorso anno al 31%, rimane troppo bassa la media nazionale di quelli costruiti secondo criteri antisismici, meno del 13%. Ancora forti le differenze tra Nord e Sud, i capoluoghi di provincia del sud dichiarano di avere 3 scuole su 4 in aree a rischio sismico e una necessità di interventi di manutenzioni urgenti che è del 58,4%, quasi venti punti percentuali in più della media nazionale. Il nord, invece, mantiene una discreta capacità di investimenti, ad esempio nella manutenzione straordinaria, con 62.807 euro ad edificio, cifre in media 5 volte maggiori delle altre aree del Paese.

L’analisi evidenzia le difficoltà relative ai programmi di finanziamento degli interventi sul patrimonio edilizio scolastico come, ad esempio, #scuolesicure, che vede andati a buon fine il 60% degli interventi finanziati, mentre il Fondo protezione civile, destinato all’adeguamento antisismico, vede solo un 35% di interventi conclusi.

Ma anche per le misure ancora in corso si riscontrano delle difficoltà, come per #mutuibei, #indagini diagnostiche e Fondo Kyoto, i cui bandi sono stati soggetti a proroghe per la difficoltà degli enti proprietari degli edifici a candidarsi con progetti di riqualificazione. A parte i fisiologici tempi di realizzazione degli interventi, c’è una diffusa difficoltà da parte degli Enti Locali nel partecipare ai bandi e nella capacità di progettare e realizzare gli interventi. Complessivamente il 71% degli interventi avviati è stato di tipo non strutturale (19.724 interventi) e questo spiega perché non si vedono ancora grandi miglioramenti nella condizione strutturale della nostre scuole.

 

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