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Ambiente

Spese per la protezione dell’Ambiente: quanto spendiamo per tutelare l’ecosistema Italia?

L’Istat rende disponibili sul data warehouse I.Stat i conti delle spese per la protezione dell’ambiente, prodotti secondo i requisiti stabiliti dal Regolamento Ue N. 691/2011 sui conti economici ambientali europei.

Spese per la protezione dell’Ambiente: quanto spende lo Stato italiano?
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La protezione dell’ambiente comprende tutte le attività e le azioni il cui obiettivo principale è la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione dell’inquinamento e di ogni altra forma di degrado ambientale; si tratta, nel dettaglio, di tutte le attività comprese nella classificazione internazionale CEPA (Classificazione delle attività e delle spese per la protezione dell’ambiente): protezione dell’aria e del clima, gestione delle acque reflue, gestione dei rifiuti, protezione del suolo e delle acque del sottosuolo, abbattimento del rumore e delle vibrazioni, protezione della biodiversità e del paesaggio, protezione dalle radiazioni, ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente, attività di amministrazione, istruzione e formazione in materia di protezione dell’ambiente.

Per ciascuna tipologia di attività della classificazione CEPA (o per raggruppamenti di attività), i dati diffusi presentano le risorse economiche destinate alla protezione dell’ambiente da amministrazioni pubbliche, società, famiglie (in qualità di produttori o consumatori) e dal resto del mondo (in qualità di beneficiario o fonte di trasferimenti).

Viene inoltre diffuso – per gli anni 2014, 2015 e 2016 – l’aggregato della spesa nazionale per la protezione dell’ambiente, definita come somma di:

  • consumi finali di servizi di protezione dell’ambiente delle unità residenti;

  • consumi intermedi di servizi di protezione dell’ambiente delle unità residenti (con esclusione dei produttori specializzati, ossia delle unità per le quali la produzione di servizi ambientali costituisce la principale fonte di valore aggiunto);

  • investimenti fissi lordi (e acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte) per la realizzazione delle attività di protezione dell’ambiente;

  • trasferimenti per la protezione dell’ambiente che non sono la contropartita dei precedenti aggregati, meno i finanziamenti da parte del resto del mondo.

Le principali fonti informative utilizzate sono i conti economici nazionali – principalmente le tavole risorse e impieghi e i conti delle amministrazioni pubbliche per funzione – e le spese delle imprese per la protezione dell’ambiente rilevate attraverso le indagini SCI (Sistema dei Conti delle Imprese) e PMI (Piccole e Medie Imprese ed esercizio di arti e professioni).

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