Lavori in economia: implicazioni normative e responsabilità tecniche per il professionista
Lavori in economia: guida tecnica per ingegneri su interventi ammessi, CILA, sicurezza cantieri e rischi legali. Tutto ciò che serve sapere.

Con l’aumento costante dei costi di ristrutturazione, sempre più proprietari scelgono di affrontare i lavori in economia, ovvero interventi edilizi realizzati senza il coinvolgimento di imprese specializzate. Questa pratica, diffusa soprattutto per attività di manutenzione ordinaria e opere di minore entità, consente di ridurre tempi e spese, ma comporta anche precisi obblighi sotto il profilo normativo e tecnico.
Lavori in economia: guida tecnica per ingegneri su interventi ammessi, CILA, sicurezza cantieri e rischi legali. Tutto ciò che serve sapere.
- Che cosa significa lavori in economia
- Quali lavori in economia si possono fare e quali no
- CILA e titoli abilitativi nei lavori in economia
- Sicurezza e responsabilità nei lavori in economia
- Aspetti fiscali e detrazioni
- Sanzioni per lavori in economia non regolari
- Sei un ingegnere? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?
Per i professionisti, in particolare per gli ingegneri, è fondamentale valutare quali interventi rientrino realmente in questa categoria, quali documenti siano necessari e quali responsabilità derivino da eventuali irregolarità.
Che cosa significa lavori in economia
Si parla di lavori in economia quando il proprietario di un immobile esegue in prima persona opere di manutenzione o ristrutturazione, oppure le affida a persone non organizzate in forma di impresa. Questa modalità si basa sull’impiego diretto di manodopera non strutturata e sull’acquisto autonomo dei materiali. È una scelta che riduce i costi di manodopera, ma che richiede competenze tecniche e una conoscenza accurata delle normative edilizie e urbanistiche per non incorrere in irregolarità. In questo contesto, il ruolo dell’ingegnere è cruciale per verificare la corretta classificazione degli interventi e garantire la conformità alle disposizioni vigenti.
Quali lavori in economia si possono fare e quali no
Gli interventi consentiti riguardano principalmente attività prive di rilevanza strutturale: demolizione o costruzione di tramezzi non portanti, posa di pavimenti e rivestimenti, tinteggiatura e intonacatura, sostituzione di porte interne o infissi che non comportino modifiche strutturali, installazione di controsoffitti in cartongesso e spostamento di aperture su pareti leggere.
Non rientrano invece nei lavori in economia gli interventi strutturali su solai, pilastri e coperture, così come le modifiche a impianti elettrici, idraulici o a gas, che richiedono certificazioni specifiche ai sensi del DM 37/2008. Restano esclusi anche gli interventi che comportano aumenti di volumetria, variazioni della sagoma dell’edificio o che interessano immobili soggetti a vincoli paesaggistici e condominiali.
CILA e titoli abilitativi nei lavori in economia
Molti lavori in economia rientrano nell’edilizia libera, ma in diversi casi è necessaria la presentazione di una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata). Questo documento, predisposto e firmato da un tecnico abilitato, certifica che gli interventi non incidono sugli elementi strutturali e non comportano modifiche sostanziali agli impianti. L’assenza della CILA, nei casi in cui è richiesta, configura un abuso edilizio con possibili sanzioni amministrative e obbligo di regolarizzazione. Per l’ingegnere, ciò implica la responsabilità di valutare correttamente la tipologia di intervento e guidare il committente nella gestione del procedimento.
Sicurezza e responsabilità nei lavori in economia
Anche se eseguiti in ambito familiare, i lavori in economia non esonerano dagli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei cantieri. Il committente resta il primo responsabile dell’adozione delle misure di prevenzione, ma il tecnico incaricato può essere chiamato a rispondere come direttore dei lavori o come responsabile della sicurezza. Ciò comporta la necessità di vigilare sull’uso di dispositivi di protezione, sull’idoneità dei materiali e sulla documentazione delle forniture, privilegiando metodi di pagamento tracciabili come il bonifico parlante.
Aspetti fiscali e detrazioni
Dal punto di vista fiscale, i lavori in economia consentono di portare in detrazione esclusivamente le spese relative ai materiali, mentre la manodopera non essendo fatturata non dà diritto a benefici. È quindi fondamentale conservare in modo puntuale fatture e ricevute e utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per non perdere l’accesso alle agevolazioni.
Sanzioni per lavori in economia non regolari
Le conseguenze di una gestione impropria dei lavori in economia possono essere rilevanti. La mancata presentazione della CILA comporta sanzioni amministrative e obbligo di regolarizzazione. Nel caso di opere abusive, il Comune può imporre l’ordine di ripristino, con la demolizione degli interventi non conformi. Nei casi più gravi, come la violazione delle norme di sicurezza o la realizzazione di opere che compromettono la stabilità dell’edificio, il rischio si estende alla responsabilità penale. Per i professionisti questo implica la necessità di prestare massima attenzione alla distinzione tra attività consentite e attività vietate, per evitare che il proprio operato venga associato a comportamenti non conformi.
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