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Prevenzione e Sicurezza: a Roma il primo OPEN DAY dei Vigili del Fuoco

In occasione dell’evento è stato promosso un allestimento di opere d’arte ideate dal personale della Direzione Centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica.

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Nell’ambito del più generale processo di riforma della Pubblica Amministrazione in atto, incentrato sull’innovazione delle strutture pubbliche, si è svolta presso la Direzione Centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, la prima edizione di un “OPEN DAY”, basata su due momenti di riflessione: una conferenza dal titolo “Innovazione, analisi e prospettive” e una visita ai vari Laboratori della Direzione, con esposizione di opere d’arte realizzate dal personale.

Tra i fondamentali compiti istituzionali svolti dalla Direzione per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica rientra la predisposizione delle regole tecniche e lo studio, la ricerca, la sperimentazione e il controllo dei prodotti che hanno attinenza con il fuoco: l’iniziativa dell’OPEN DAY, quindi, ha rappresentato una occasione di approfondimento, incontro e confronto con le Università, le Associazioni imprenditoriali, gli Ordini professionali, gli Enti di ricerca ed i vari stakeholder con cui la Direzione stessa interagisce a vario titolo.

L’obiettivo delle attività svolte è stato il miglioramento della conoscenza e l’ampliamento delle possibili collaborazioni di carattere tecnico-scientifico nel campo dell’innovazione dell’attività antincendio. Il cittadino-utente assume oggi un ruolo realmente partecipe e protagonista nel quadro del servizio pubblico, ne consegue che le diverse espressioni della Pubblica Amministrazione, ivi compreso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, sono obbligate a porre in essere le proprie attività ispirandosi a principi di comune interesse quali: il rigore, la semplificazione e l’efficienza.

Il corpo nazionale dei vigili del fuoco, Sicurezza e prevenzione al servizio della collettività.

Sorvolando sui tempi antichi si deve però citare fugacemente l’origine del famoso Corpo dei Sapeurs-Pompiers di Parigi, perché esso ha costituito l’organizzazione tipica alla quale, nei secoli XIX e XX, tutti i paesi civili si sono ispirati come ad un modello.

Fu nel 1699 che l’industriale Dumourrier-Duperrier propose ed ottenne di costituire, egli stesso, un servizio completo ed autonomo antincendio, valendosi dei suoi operai. Da questa organizzazione, ideata e realizzata da un industriale, nacque poi, oltre un secolo dopo, e precisamente il 18 settembre 1811, il Corpo dei Sapeurs-Pompiers che della struttura organizzativa del Dumourrier-Duperrier conservò le caratteristiche fondamentali. Il Reggimento dei Sapeurs-Pompiers di Parigi è ancora oggi in Francia è il fulcro tecnico ed organizzativo intorno al quale si svolge e dal quale prende vita tutta la difesa antincendio di quel Paese.

L’unità d’Italia trovò, in materia di servizio antincendio, una situazione quanto mai varia e certo non brillante: ai pochi Corpi pompieristici locali a carattere volontario e limitati alle circoscrizioni comunali, facevano riscontro vaste zone, addirittura intere regioni, completamente prive di qualsiasi difesa organizzata contro il fuoco. I pompieri comunali, là dove esistevano, erano ancora organizzati con concezioni ed ordinamenti quasi medioevali e tutto il complesso antincendio italiano appariva anacronistico, insufficiente, mal distribuito, alla mercé dei mezzi e delle tradizioni locali. Pochi, pochissimi Corpi, e solo quelli delle grandi città, ma neppure di tutte le grandi città potevano rispondere alle esigenze di un’efficace difesa antincendio. Occorre arrivare al 1935 prima che questo problema così importante, sia riconosciuto in Italia a carattere nazionale

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