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Edilizia

Durc online: l’ordine dei consulenti del lavoro chiede il rinvio al 30 settembre

Il durc online è in vigore da appena tre giorni ma sono già arrivate lamentele e richieste di rinvio

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Appena tre giorni di vita è già polemiche. No non si tratta di omicidio nella culla sia chiaro, ma la richiesta di rinviare l’entrata in vigore del durc online al 30 settembre fatta dal Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, al Presidente Inps Tito Boeri, suono per lo meno come un primo riscontro negativo da parte del mondo del lavoro.

Prorogare l’avvio del durc online al 30 settembre 2015 per definire tutte le posizioni pendenti e non creare ulteriori danni alle aziende, già penalizzate dal contesto economico attuale.

A chiederlo, come sopra scritto, è stato la stessa Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, in una lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente Inps Tito Boeri. La procedura per il Durc online, attiva da mercoledi primo luglio prevede un’interrogazione immediata e tempestiva degli archivi Inps, Inail e delle Casse Edili con il rilascio del documento di regolarità contributiva con validità di 120 giorni.

 “La procedura”  ha affermato la Calderone in una nota stampa ufficiale “non ha dato ai professionisti intermediari la possibilità di sperimentarla preventivamente, generando così massima preoccupazione sulla gestione dei semafori che emetteranno il Durc online. Allo stato attuale” continua la presidente dei Consulenti del Lavoro “non abbiamo alcuna certezza che siano state correttamente contabilizzate le rateizzazioni, sia in sede amministrativa che presso l’agente della riscossione, nonché le pratiche che sono state regolarizzate nei giorni scorsi o per le quali i Consulenti del Lavoro di riferimento hanno trasmesso i giustificativi a dimostrazione della infondatezza delle pretese dell’Istituto”

Preoccupazioni sul Durc online, che si associano a quelle espresse dal coordinatore della Cgia di Mestre, Paolo Zabeo, il quale nel corso di un interessante audizione alla camera, ha lanciato un allarma su una presunta diffusione di Durc contraffatti.

“Abbiamo ricevuto un centinaio di segnalazioni” ha dichiarato Zabeo nei palazzi romani “ che diverse aziende stanno presentando Durc falsi, non stanno quindi pagando i contributi riuscendo percià a strappare commesse a prezzi stracciati”

Un problema grave, quello dei presunti durc falsi che però, secondo lo stesso Zabeo “potrebbe essere facilmente superato se si obbligasse il committente a verificare subito on line la correttezza del documento ricevuto”.

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