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Attualità

Pos obbligatorio: anche gli ingegneri si scagliano contro le sanzioni

Ingegneri italiani sulle barricate contro la proposta di introdurre sanzioni fino a 1500 euro per coloro che non si adegueranno all’obbligo del Pos.

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Dopo la levata di scudi di negozianti e architetti, anche gli ingegneri decidono di andare alla guerra  contro la proposta delle sanzioni fino a 1.500 euro per i professionisti che non rispetteranno l’obbligo di dotarsi del Pos.

Nel mirino degli ingegneri italiani è finita la parte sanzionatoria. Un dettato normativo che andrebbe a completare il disegno di legge 1747 del 22 gennaio 2015, in questi giorni all’esame del Senato, che dovrà andare ad integrare gli articoli approvati a maggio 2014.

La proposta oggetto degli strali di ingegneri, architetti, e professionisti in genere, unica eccezione la categoria dei medici che per ora non ha sollevato proteste, mette nero su bianco un regime sanzionatorio che arriva fino a 1.500 euro di multa e al ritiro della licenza.

Sanzioni, secondo gli ordini professionali, di una gravita inaudita. Si rischierebbe, secondo alcuni, la competa cancellazione dell’attività lavorativa con conseguenze inimmaginabili per tutto il mercato economico italiano. 

Secondo la proposta,  chi non si adegua dovrà pagare subito una sanzione di  500 euro e avrà un mese di tempo per mettersi in regola e due mesi per comunicarlo alla Guardia di Finanza. In caso di mancato adeguamento, è prevista una sanzione di 1000 euro con un’altra proroga di un mese per allinearsi. Dopodiché la Guardia di Finanza può decidere la chiusura dell’attività professionale.

 “L’obbligo del Pos non è solo assurdo” ha affermato il presidente di Confedertecnica Calogero Lo Castro “questo obbligo è la dimostrazione di come la politica sia ormai distante, quando non contrapposta, rispetto alla vita quotidiana delle piccole e medie imprese, dei professionisti e delle partite Iva, che in Italia sono sottoposti a sempre maggiori obblighi a fronte di sempre minor lavoro”

Critiche che ad alcuni hanno fatto gridare ad uno stato di polizia tributaria, una situazione che porterebbe per decine di piccoli professionisti la riduzione dei guadagni.

 “Si sta manifestando uno stato di polizia tributaria che perseguita i professionisti, tra cui ingegneri, architetti, geometri, in ogni momento della loro attività, mentre quando gli stessi professionisti eseguono prestazioni per la Pubblica Amministrazione si trovano ancora a fare i conti con tempi lunghi e difficili riscossioni, che a dispetto della recente legge avviene ancora molti mesi dopo la presentazione della fattura”

Ma vediamo nel dettaglio i costi obbligatori che la nuova normativa dovrebbe comportare per i professionisti interessati:

il Pos ha un costo fisso per l’installazione e uno variabile legato alla singola transazione. Il primo dipende dalla tecnologia legata all’apparecchio, i device che girano su Internet o reti mobili costano fra i 2 e i 5 euro al mese. I dispositivi che si appoggiano a reti interbancarie costano di più, in media 15 euro al mese. I costi di commissione invece sono legati al numero di transazione e al loro ammontare e al circuito usato. In definitiva, secondo stime del Mef, il costo di gestione dell’apparecchio oscilla fra 25 euro e 180 euro all’anno.

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