martedì, Aprile 16, 2024
0 Carrello
Attualità

Le migliori tesi di dottorato del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari

Il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha premiato tre ingegneri per le migliori tesi dei corsi di Dottorato

2.2KVisite

Il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha premiato tre ingegneri per le migliori tesi dei corsi di Dottorato in “Ingegneria Industriale e del Territorio” ed “Information and communication technologies”.

La cornice della premiazione è stato l’evento “Ingegn@moci”, dedicato ai dottorati industriali ed alle alte competenze per una nuova imprenditorialità, che ha richiamato l’attenzione delle istituzioni e delle rappresentanze del mondo dell’imprenditoria a comprendere e discutere il valore dell’attività didattica svolta attraverso i corsi di laurea e dottorati di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari.

Tre i migliori tesisti: l’ing. Alessandro D’Adamo e l’ing Matteo Strozzi premiati ex aequo, con un assegno del valore di 1.250 euro, dal direttore del Corso di Dottorato in Ingegneria Industriale e del Territorio, prof. Paolo Tartarini, e l’ing. Francesco Maria Puglisi premiato, con un assegno del valore di 2.500 euro, dal direttore del Corso di Dottorato in “Information and communication technologies” prof. Giorgio Matteo Vitetta. I tre ingegneri si sono distinti per l’alto valore del loro studio in ambito informatico ed ingegneristico industriale.

 

“I nanotubi di carbonio”  afferma l’ing. Matteo Strozzi “sono stati scoperti nel 1991 nei laboratori di ricerca della NEC Corporation (Giappone) dal prof. Iijima, che per primo ha analizzato la sintesi di strutture molecolari di carbonio in forma di tubi aghiformi. I nanotubi di carbonio, descritti come microtubuli elicoidali di carbonio grafitico, raggiungono delle frequenze naturali nell’ordine dei THz, e pertanto, vengono utilizzati come risonatori ad elevata sensibilità all’interno di un grande numero di dispositivi nano-elettro-meccanici, quali sensori, oscillatori, rilevatori di carica e dispositivi di emissione di campo. In particolare, la riduzione delle dimensioni e l’aumento della rigidezza di un risonatore a nanotubi di carbonio amplificano le sue frequenze di risonanza e riducono il consumo energetico, migliorandone la sensibilità. Le proprietà meccaniche ed elettroniche dei nanotubi di carbonio, che sono strutture discrete, possono essere studiate mediante spettroscopia di Raman, simulazioni di dinamica molecolare, analisi agli elementi finiti e modelli continui elastici equivalenti”.

X

Per leggere l'articolo, accedi o registrati

Non hai un account? Registrati!
X

Per leggere l'articolo, lascia la tua email

Oppure accedi